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Patch Test

Il Patch Test rappresenta uno degli strumenti diagnostici più importanti nel campo dell’allergologia cutanea, in particolare per l’identificazione delle allergie da contatto. Questo esame, semplice ma estremamente informativo, permette di individuare le sostanze responsabili di reazioni allergiche cutanee, consentendo poi al paziente di evitarle e al medico di impostare il trattamento più adeguato. Il test si basa sul principio di riprodurre, in modo controllato e localizzato, l’eventuale reazione allergica alle sostanze sospettate, fornendo così risposte concrete a problematiche dermatologiche spesso difficili da inquadrare con la sola osservazione clinica.

Cos’è il Patch Test

Il Patch Test (o test epicutaneo) è un esame diagnostico utilizzato per identificare le sostanze che causano dermatite allergica da contatto. Si tratta di un test biologico che consiste nell’applicazione sulla pelle del paziente di piccole quantità di allergeni potenziali, mantenuti a contatto con la cute per un tempo determinato mediante appositi cerotti.

A differenza dei Prick Test, che valutano le allergie IgE-mediate (reazioni immediate), il Patch Test indaga le reazioni allergiche di tipo ritardato (ipersensibilità di tipo IV), che si manifestano dopo 24-96 ore dall’esposizione all’allergene.

Principio di funzionamento

Il test si basa sul principio dell’eczema da contatto: se il paziente è sensibilizzato a una determinata sostanza, l’applicazione di questa sulla pelle provocherà una reazione infiammatoria localizzata, simile a quella che si verifica in condizioni naturali ma limitata all’area di applicazione.

Durante il test, gli allergeni vengono applicati in concentrazioni standardizzate, sufficienti a provocare una reazione in soggetti sensibilizzati ma non tanto elevate da causare irritazione in individui non allergici. Questo equilibrio è fondamentale per garantire la specificità e la sensibilità dell’esame.

Quando è indicato

Il Patch Test è indicato principalmente nelle seguenti situazioni:

  • Dermatite/eczema cronico o ricorrente di causa non identificata
  • Dermatite localizzata in aree tipiche (mani, viso, palpebre, lobi delle orecchie)
  • Sospetta dermatite da contatto professionale
  • Peggioramento di dermatiti preesistenti (come dermatite atopica) potenzialmente dovuto a sensibilizzazione da contatto
  • Reazioni cutanee a farmaci topici
  • Reazioni a dispositivi medici (protesi, impianti, suture)
  • Dermatite periorale o periorbitale
  • Dermatite al cuoio capelluto o alopecia infiammatoria

È importante sottolineare che il Patch Test non è indicato per la diagnosi di allergie alimentari, respiratorie o a farmaci sistemici, per le quali esistono altri test specifici.

Come si esegue il Patch Test

L’esecuzione del Patch Test segue un protocollo standardizzato per garantire risultati affidabili e confrontabili:

Preparazione

Prima dell’esame, è fondamentale:

  • Sospendere corticosteroidi topici nell’area di applicazione da almeno 5-7 giorni
  • Evitare farmaci immunosoppressori (se possibile) nelle settimane precedenti
  • Non esporsi al sole per evitare abbronzatura nell’area test
  • Informare il medico di tutti i farmaci assunti
  • Evitare creme e unguenti sulla schiena nei giorni precedenti

Il dermatologo raccoglierà un’anamnesi dettagliata, prestando particolare attenzione a:

  • Professione e hobbies
  • Prodotti per l’igiene personale utilizzati
  • Cosmetici e profumi
  • Farmaci topici
  • Materiali di gioielli e accessori
  • Abbigliamento (fibre, coloranti)

Esecuzione

La procedura standard prevede:

  1. Selezione degli allergeni: in base all’anamnesi e al quadro clinico, il dermatologo seleziona le sostanze da testare
  2. Preparazione dei cerotti: gli allergeni, in concentrazioni standardizzate, vengono caricati su piccole camere o dischetti applicatori
  3. Applicazione sulla schiena: i cerotti vengono posizionati principalmente sulla parte alta della schiena, area scelta per la sua ampiezza e per il fatto che raramente è esposta a irritanti o allergeni
  4. Fissaggio con nastro ipoallergenico: per garantire l’aderenza e il contatto costante con la pelle
  5. Marcatura della pelle: per identificare la posizione di ciascun allergene

Serie di allergeni

Esistono diverse serie standardizzate di allergeni:

  • Serie standard europea (European Baseline Series): include circa 30 allergeni più comuni a livello europeo
  • Serie aggiuntive specifiche:
    • Serie cosmetici
    • Serie metalli
    • Serie medicamenti topici
    • Serie additivi della gomma
    • Serie profumi
    • Serie correlate a specifiche professioni (parrucchieri, operai edili, dentisti, ecc.)

Inoltre, è possibile testare prodotti personali del paziente (cosmetici, detergenti, farmaci topici) opportunamente diluiti per evitare reazioni irritative.

Tempistiche e letture

Il Patch Test prevede generalmente tre momenti di lettura:

  • Applicazione (giorno 0): posizionamento dei cerotti
  • Prima lettura (giorno 2): circa 48 ore dopo l’applicazione, vengono rimossi i cerotti e si effettua la prima valutazione
  • Seconda lettura (giorno 3 o 4): 72-96 ore dopo l’applicazione, per valutare le reazioni ritardate
  • Eventuale terza lettura (giorno 7): nei casi dubbi o per allergeni con reazioni molto ritardate

I risultati vengono registrati secondo una scala internazionale:

  • Negativo: nessuna reazione
  • + (reazione debole): eritema, lieve edema
  • ++ (reazione moderata): eritema, papule, edema
  • +++ (reazione forte): eritema intenso, vescicole, infiltrazione
  • IR (reazione irritante): non allergica, con aspetti tipici (effetto saponificato, bolle d’aria, ecc.)

Interpretazione dei risultati

L’interpretazione dei risultati del Patch Test richiede esperienza e competenza specifica, poiché non tutte le reazioni positive indicano necessariamente un’allergia clinicamente rilevante.

Correlazione clinica

Per stabilire la rilevanza clinica di una reazione positiva, il dermatologo considera:

  • Concordanza con le sedi della dermatite
  • Possibilità di esposizione all’allergene identificato
  • Cronologia temporale tra esposizione e insorgenza dei sintomi
  • Miglioramento dopo evitamento della sostanza

Falsi positivi e falsi negativi

Vari fattori possono influenzare l’accuratezza del test:

Possibili cause di falsi positivi:

  • Reazioni irritative da concentrazione eccessiva
  • Effetto “angry back”: iperreattività cutanea generalizzata in presenza di reazioni intense
  • Pressione eccessiva del cerotto
  • Contaminazione tra allergeni vicini

Possibili cause di falsi negativi:

  • Concentrazione insufficiente dell’allergene
  • Scarsa aderenza del cerotto
  • Terapie immunosoppressive in corso
  • Localizzazione inadeguata (aree con cute spessa)
  • Lettura troppo precoce per reazioni molto ritardate

Reazioni crociate

Un aspetto importante nell’interpretazione è la possibilità di reazioni crociate tra sostanze chimicamente simili. Ad esempio:

  • Sensibilizzazione a un profumo può comportare reazioni a profumi di struttura simile
  • Allergia al nichel può associarsi a reattività verso cobalto e palladio
  • Allergia a un conservante può estendersi ad altri della stessa famiglia chimica

Questa conoscenza è fondamentale per fornire al paziente indicazioni complete su cosa evitare.

Vantaggi e limiti del Patch Test

Come ogni esame diagnostico, il Patch Test presenta specifici vantaggi e limitazioni che è importante conoscere:

Vantaggi

  • Non invasivo e generalmente ben tollerato
  • Alta specificità quando correttamente eseguito e interpretato
  • Possibilità di testare numerose sostanze contemporaneamente
  • Identificazione precisa degli allergeni responsabili
  • Guida concreta per l’evitamento selettivo degli allergeni
  • Procedura standardizzata a livello internazionale

Limiti

  • Richiede più visite (applicazione e letture)
  • Necessità di evitare bagni/docce completi durante il test
  • Limitazioni temporanee in alcune attività (sport, lavori con sudorazione intensa)
  • Rischio di sensibilizzazione attiva (raramente il test stesso può indurre una nuova allergia)
  • Non diagnostica tutte le dermatiti (forme irritative, fototossiche, ecc.)
  • Interpretazione talvolta complessa
  • Variabilità nei risultati in base alla tecnica e all’esperienza dell’operatore

Gestione dopo il Patch Test

Una volta identificati gli allergeni responsabili della dermatite, la gestione successiva prevede diverse fasi:

Consulenza ed educazione

Il dermatologo fornisce al paziente:

  • Elenco dettagliato degli allergeni positivi, con eventuali nomi alternativi
  • Informazioni su prodotti e materiali che possono contenere tali allergeni
  • Fonti di esposizione meno evidenti o “nascoste”
  • Possibili reazioni crociate con sostanze correlate
  • Documentazione scritta da conservare e mostrare ad altri operatori sanitari
  • Indicazioni su prodotti alternativi sicuri

Strategia di evitamento

L’evitamento degli allergeni identificati rappresenta il cardine della terapia:

  • Lettura attenta delle etichette di cosmetici e prodotti per la casa
  • Sostituzione di accessori contenenti allergeni (gioielli, cinture, ecc.)
  • Modifiche ambientali in caso di allergeni ambientali
  • Eventuali cambiamenti nella routine lavorativa o utilizzo di dispositivi di protezione
  • Considerazione di professioni alternative nei casi più gravi di allergie professionali

Terapia della dermatite esistente

Oltre all’evitamento degli allergeni, può essere necessaria una terapia specifica:

  • Corticosteroidi topici per controllare l’infiammazione acuta
  • Inibitori della calcineurina (tacrolimus, pimecrolimus) in aree sensibili
  • Emollienti per ripristinare la barriera cutanea
  • Antistaminici orali per il controllo del prurito
  • Corticosteroidi sistemici in casi selezionati e per brevi periodi

Follow-up

È consigliabile un controllo dopo alcune settimane per:

  • Verificare i benefici dell’evitamento degli allergeni
  • Valutare la risposta alla terapia
  • Affrontare eventuali difficoltà pratiche nell’evitamento
  • Considerare test aggiuntivi se i sintomi persistono nonostante l’evitamento

Situazioni particolari

Patch Test in età pediatrica

Il test può essere eseguito anche nei bambini, con alcune considerazioni specifiche:

  • Adattamento delle concentrazioni degli allergeni
  • Superficie di applicazione ridotta
  • Serie personalizzate in base all’età e all’esposizione
  • Maggiore attenzione alla compliance durante il periodo di applicazione

Patch Test in gravidanza

Sebbene non esistano evidenze di rischi specifici, in gravidanza si preferisce:

  • Rinviare il test quando possibile
  • Limitare il numero di allergeni testati all’essenziale
  • Evitare allergeni potenzialmente sistemici o sensibilizzanti

Fototest e fotopatch test

Per le dermatiti fotosensibili, esiste una variante specifica:

  • Applicazione doppia degli allergeni
  • Esposizione a raggi UV di una delle due serie
  • Confronto delle reazioni tra area esposta e non esposta
  • Identificazione di reazioni fototossiche e fotoallergiche

Patch Test in contesti specifici

Esistono adattamenti del test per situazioni particolari:

  • Test per dispositivi medici impiantabili (protesi, valvole, stent)
  • Test per medicazioni e adesivi in pazienti con ulcere o stomie
  • Test per materiali dentali in pazienti con stomatiti da contatto

Il Patch Test rappresenta uno strumento diagnostico fondamentale e insostituibile nella dermatologia allergologica, permettendo l’identificazione precisa degli allergeni responsabili di dermatiti da contatto e orientando in modo mirato le strategie di evitamento e trattamento.