
L’allergia al cane
L’allergia al cane rappresenta una delle forme allergiche più diffuse, interessando circa il 10-20% della popolazione mondiale. Questa condizione può manifestarsi con sintomi di diversa intensità, da lievi fastidi a reazioni severe che compromettono significativamente la qualità della vita. Contrariamente a quanto si possa pensare, non è il pelo dell’animale a scatenare le reazioni allergiche, ma principalmente proteine specifiche presenti nella saliva, urina e desquamazione cutanea del cane. Comprendere i meccanismi dell’allergia canina, riconoscerne i sintomi e conoscere le strategie per gestirla è fondamentale per chi soffre di questa condizione, specialmente se desidera condividere la propria vita con un amico a quattro zampe.
Cause dell’allergia al cane
L’allergia al cane è una reazione di ipersensibilità del sistema immunitario verso specifiche proteine (allergeni) prodotte dall’animale. Il principale allergene canino è stato identificato nella proteina Can f 1, presente principalmente nella saliva e nelle ghiandole sebacee, ma sono stati individuati anche altri allergeni rilevanti (Can f 2, Can f 3, Can f 4, Can f 5 e Can f 6).
Come avviene la sensibilizzazione
Il processo allergico si sviluppa in due fasi distinte:
- Fase di sensibilizzazione: al primo contatto con l’allergene, il sistema immunitario di individui predisposti produce anticorpi specifici (immunoglobuline E o IgE) contro di esso. Questa fase è asintomatica.
- Fase di reazione allergica: nei contatti successivi, l’allergene si lega alle IgE presenti sulla superficie dei mastociti e dei basofili, provocando il rilascio di mediatori infiammatori come l’istamina, responsabili dei sintomi allergici.
Modalità di esposizione agli allergeni
Gli allergeni canini possono entrare in contatto con l’organismo attraverso diverse vie:
- Inalazione: particelle microscopiche contenenti allergeni rimangono sospese nell’aria e vengono inalate
- Contatto cutaneo diretto: toccando il cane o superfici contaminate
- Contatto con le mucose: quando allergeni vengono trasferiti dalle mani agli occhi o alle vie respiratorie
Persistenza degli allergeni nell’ambiente
Una caratteristica importante degli allergeni canini è la loro persistenza nell’ambiente domestico:
- Possono rimanere attivi per mesi dopo la rimozione dell’animale
- Si depositano su mobili, tappeti, tessuti e altre superfici
- Vengono trasportati attraverso l’aria dai sistemi di ventilazione
- Possono essere trasferiti passivamente da un ambiente all’altro tramite vestiti e oggetti
È importante sottolineare che, contrariamente a una credenza diffusa, non esistono razze di cani completamente anallergiche. Alcune razze possono produrre quantità inferiori di allergeni o disperderne meno nell’ambiente (soprattutto quelle che perdono meno pelo), ma nessuna razza è completamente priva di potenziale allergenico.
Sintomi dell’allergia al cane
I sintomi dell’allergia al cane possono variare considerevolmente in base alla sensibilità individuale, all’intensità e modalità dell’esposizione, e alla eventuale presenza di altre condizioni allergiche concomitanti.
Sintomi respiratori
- Rinite allergica: starnuti frequenti, prurito nasale, ostruzione nasale, rinorrea (naso che cola)
- Congiuntivite allergica: occhi arrossati, pruriginosi e lacrimanti
- Tosse secca e irritativa
- Respiro sibilante
- Asma allergico: difficoltà respiratoria, sensazione di oppressione toracica, dispnea (in soggetti predisposti)
Sintomi cutanei
- Dermatite da contatto: arrossamento, prurito e irritazione nelle aree di contatto con l’animale
- Orticaria: pomfi pruriginosi che compaiono rapidamente dopo l’esposizione
- Eczema: in soggetti con dermatite atopica, il contatto con allergeni canini può scatenare riacutizzazioni
- Angioedema: gonfiore dei tessuti molli, soprattutto di labbra, palpebre e viso (raro)
Sintomi oculari
- Prurito agli occhi
- Arrossamento congiuntivale
- Lacrimazione eccessiva
- Gonfiore palpebrale
- Sensazione di corpo estraneo oculare
Sintomi sistemici (rari)
In casi eccezionali, soprattutto in persone estremamente sensibilizzate, possono verificarsi reazioni sistemiche più gravi:
- Reazioni anafilattiche: con compromissione respiratoria e cardiovascolare
- Orticaria generalizzata
- Edema della glottide
Tempistica di insorgenza
I sintomi possono manifestarsi con diverse tempistiche:
- Immediati: entro minuti dall’esposizione (tipico dei sintomi respiratori e oculari)
- Ritardati: alcune ore dopo l’esposizione (più comune per le manifestazioni cutanee)
- Cronici: in caso di esposizione continua in ambiente domestico
È importante sottolineare che l’intensità dei sintomi può aumentare con il tempo in caso di esposizione ripetuta, un fenomeno noto come “priming effect” o effetto di sensibilizzazione progressiva.
Diagnosi dell’allergia al cane
La diagnosi di allergia al cane segue un percorso articolato che combina storia clinica, esame obiettivo e test allergologici specifici.
Anamnesi dettagliata
Il medico raccoglierà informazioni su:
- Tipologia e temporalità dei sintomi
- Relazione tra sintomi ed esposizione a cani
- Storia familiare di allergie
- Presenza di altre condizioni allergiche
Esame obiettivo
Valutazione di:
- Mucosa nasale (spesso pallida e edematosa in caso di rinite allergica)
- Congiuntive (possibile iperemia)
- Cute (per evidenziare eventuali manifestazioni dermatologiche)
- Sistema respiratorio (segni di asma o broncocostrizione)
Test allergologici
Prick test
- Test cutaneo rapido e economico
- Consiste nell’applicazione di estratti allergenici sulla cute dell’avambraccio
- La comparsa di un pomfo (rigonfiamento) e arrossamento indica sensibilizzazione
- Risultati disponibili in 15-20 minuti
Test RAST (RadioAllergoSorbent Test) o ImmunoCAP
- Esame del sangue che misura i livelli di IgE specifiche contro allergeni canini
- Utile quando i test cutanei sono controindicati
- Permette di quantificare il grado di sensibilizzazione
- Più costoso del prick test
Test di provocazione
- Utilizzati raramente e in contesti specialistici
- Consistono nell’esposizione controllata all’allergene per verificare la comparsa di sintomi
- Eseguiti solo in centri specializzati e con disponibilità di trattamenti di emergenza
Diagnosi differenziale
È importante distinguere l’allergia al cane da altre condizioni con sintomi simili:
- Altre allergie (acari della polvere, pollini, altri animali domestici)
- Rinite non allergica (vasomotoria, medicamentosa)
- Infezioni respiratorie
- Sinusite cronica
- Asma non allergico
- Dermatiti da altre cause
Una diagnosi accurata è fondamentale per impostare strategie terapeutiche e preventive efficaci.
Trattamento dell’allergia al cane
La gestione dell’allergia al cane si basa su tre approcci principali: evitamento dell’allergene, farmacoterapia e, in casi selezionati, immunoterapia specifica.
Evitamento dell’allergene
Rappresenta la strategia più efficace, sebbene non sempre realizzabile:
- Rimozione della fonte allergenica: nei casi più gravi può essere necessario considerare l’allontanamento dell’animale
- Limitazione del contatto: mantenere il cane in aree specifiche della casa, evitando camera da letto e divani
- Igiene ambientale: pulizia frequente con aspirapolvere dotato di filtri HEPA
- Filtrazione dell’aria: purificatori d’aria con filtri HEPA
- Lavaggio frequente dell’animale: riduce la quantità di allergeni dispersi (consigliato ogni 1-2 settimane)
Terapia farmacologica
Antistaminici
- Di seconda generazione (cetirizina, loratadina, desloratadina, bilastina): efficaci per sintomi nasali e oculari
- Generalmente ben tollerati e disponibili anche senza prescrizione
- Non efficaci per l’ostruzione nasale persistente
Corticosteroidi topici
- Spray nasali (fluticasone, mometasone): efficaci per la congestione nasale
- Colliri oftalmici: per la congiuntivite allergica
- Creme cortisoniche: per manifestazioni cutanee localizzate
Antileucotrienici
- Montelukast: utile soprattutto in caso di sintomi nasali e asma concomitante
- Utilizzato spesso in combinazione con antistaminici
Broncodilatatori
- Per i soggetti con asma allergico associato
- Beta2-agonisti a breve durata d’azione: per il controllo rapido dei sintomi
- Beta2-agonisti a lunga durata d’azione + corticosteroidi inalatori: per il controllo a lungo termine
Cromoni
- Sodio cromoglicato: in spray nasale o collirio
- Utilizzo preventivo prima dell’esposizione prevista
- Effetto limitato ma ottimo profilo di sicurezza
Farmaci biologici
- Omalizumab: anticorpo monoclonale anti-IgE
- Riservato a casi gravi di asma allergico non controllato
- Costoso e somministrato sotto controllo medico
Immunoterapia specifica (ITS)
- Desensibilizzazione graduale attraverso la somministrazione di dosi crescenti dell’allergene
- Disponibile in formulazione sottocutanea o sublinguale
- Efficacia dimostrata nella riduzione dei sintomi e del consumo di farmaci
- Durata del trattamento: generalmente 3-5 anni
- Indicata in pazienti selezionati con allergia ben documentata e risposta insoddisfacente alla terapia farmacologica
Convivere con l’allergia al cane
Per molte persone, rinunciare alla compagnia di un cane non è un’opzione accettabile, nonostante l’allergia. Fortunatamente, esistono strategie che possono rendere possibile la convivenza:
Scelta dell’animale
- Considerare razze che producono meno allergeni: Barboncino, Bichon Frisé, Schnauzer, Terrier tibetano
- Tenere presente che non esistono cani completamente anallergici
- Effettuare un “test di tolleranza” trascorrendo del tempo con la razza scelta prima dell’adozione
Misure ambientali
- Designare zone “pet-free”: in particolare la camera da letto
- Utilizzare copridivani lavabili e lavarli frequentemente
- Sostituire tappeti e moquette con pavimenti facilmente lavabili
- Installare purificatori d’aria con filtri HEPA in più stanze
- Lavare frequentemente tende e tessuti
- Utilizzare aspirapolvere con filtri adeguati
Cura dell’animale
- Bagnare il cane regolarmente (ogni 1-2 settimane)
- Spazzolare il cane all’aperto e mai in presenza della persona allergica
- Utilizzare salviette specifiche per pulire il pelo tra un bagno e l’altro
- Considerare prodotti che riducono la produzione di allergeni (alcuni shampoo specifici)
- Mantenere puliti gli accessori del cane (cucce, coperte, giocattoli)
Igiene personale
- Lavare le mani dopo aver toccato il cane
- Evitare di toccarsi gli occhi dopo il contatto con l’animale
- Cambiare gli abiti dopo un contatto prolungato
- Fare la doccia prima di coricarsi se si è stati a contatto con il cane
Trattamento proattivo
- Assumere antistaminici preventivamente prima di un’esposizione prevista
- Mantenere a portata di mano farmaci d’emergenza in caso di reazioni più intense
- Seguire scrupolosamente la terapia prescritta dal medico
- Considerare l’immunoterapia per una soluzione a lungo termine
Educazione e supporto
- Informare familiari e visitatori sulla propria condizione
- Istruire i bambini sulla necessità di rispettare le misure preventive
- Condividere esperienze con altri proprietari di animali allergici
- Consultare regolarmente il medico allergologico per aggiornare il piano terapeutico
Con un approccio sistematico e personalizzato, molte persone allergiche riescono a convivere serenamente con i propri amici a quattro zampe, trovando un equilibrio tra la gestione dei sintomi allergici e il benessere psicologico derivante dalla compagnia di un cane.