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Prick Test: che cos’è, come funziona, quando farlo

Il prick test è un esame diagnostico fondamentale in allergologia, utilizzato per identificare le sostanze responsabili di reazioni allergiche. Si tratta di un test cutaneo semplice, rapido e sicuro che permette di valutare la sensibilizzazione a diversi allergeni attraverso piccole punture superficiali sulla pelle. È considerato il gold standard per la diagnosi delle allergie immediate mediate da anticorpi IgE.

Cos’è il prick test

Il prick test, noto anche come skin prick test o test cutaneo per puntura, è una procedura diagnostica che valuta la reattività del sistema immunitario a specifici allergeni. Il termine “prick” deriva dall’inglese e significa “puntura”, riferendosi alla tecnica utilizzata per introdurre piccole quantità di allergeni negli strati superficiali della pelle.

Durante l’esame, vengono applicati sulla pelle diversi estratti allergenici e successivamente si effettua una piccola puntura attraverso ogni goccia di estratto. Se il paziente è sensibilizzato a uno o più allergeni, si svilupperà una reazione locale caratterizzata da arrossamento, gonfiore e formazione di un pomfo, simile a quello causato da una puntura di zanzara.

Come funziona il prick test

Il prick test si basa sulla reazione di ipersensibilità immediata di tipo I, mediata dagli anticorpi IgE. Quando un allergene entra in contatto con la pelle di una persona sensibilizzata:

  1. Riconoscimento dell’allergene: le IgE specifiche presenti sulla superficie dei mastociti riconoscono l’allergene
  2. Attivazione cellulare: si verifica la degranulazione dei mastociti e basofili
  3. Rilascio di mediatori: vengono liberati istamina, leucotrieni e altri mediatori dell’infiammazione
  4. Reazione cutanea: si manifesta con vasodilatazione, aumento della permeabilità capillare e formazione del pomfo

Questa reazione si sviluppa rapidamente, raggiungendo il picco in 15-20 minuti e iniziando a risolversi entro 30-60 minuti.

Quando si esegue il prick test

Il prick test è indicato in diverse situazioni cliniche:

Sintomi allergici respiratori

  • Rinite allergica: starnuti, naso che cola, congestione nasale
  • Asma bronchiale: respiro sibilante, tosse, difficoltà respiratorie
  • Rinocongiuntivite: sintomi nasali associati a lacrimazione e arrossamento oculare
  • Sospetta pollinosi: sintomi stagionali correlati alla fioritura

Sintomi allergici cutanei

  • Orticaria cronica: pomfi ricorrenti di origine sconosciuta
  • Dermatite atopica: eczema con sospetta componente allergica
  • Angioedema: gonfiore di labbra, palpebre, viso
  • Reazioni cutanee dopo contatto con specifiche sostanze

Allergie alimentari

  • Reazioni immediate dopo ingestione: sintomi che compaiono entro 2 ore dal pasto
  • Sintomi gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea, crampi addominali
  • Manifestazioni sistemiche: orticaria generalizzata, difficoltà respiratorie
  • Sospetta anafilassi alimentare

Allergie a veleni di insetti

  • Reazioni estese a punture: gonfiore significativo oltre il sito di puntura
  • Sintomi sistemici: orticaria, difficoltà respiratorie, collasso
  • Storia di shock anafilattico dopo puntura di imenotteri

Screening allergologico

  • Valutazione pre-operatoria: prima di interventi con possibile esposizione a lattice
  • Controllo di terapie: monitoraggio dell’efficacia dell’immunoterapia
  • Ricerca di sensibilizzazioni: in soggetti con familiarità allergica

Tipi di allergeni testati

Il prick test può valutare la sensibilizzazione a un’ampia gamma di allergeni:

Allergeni inalanti

Pollini:

  • Graminacee (loietto, erba mazzolina, avena selvatica)
  • Alberi (betulla, nocciolo, olivo, cipresso, platano)
  • Composite (ambrosia, artemisia, parietaria)
  • Plantaginacee (plantago)

Allergeni perenni:

  • Acari della polvere (Dermatophagoides pteronyssinus, Dermatophagoides farinae)
  • Muffe (Alternaria, Aspergillus, Cladosporium, Penicillium)
  • Epiteli animali (gatto, cane, cavallo, coniglio)
  • Blatte (Blatella germanica)

Allergeni alimentari

Alimenti più comuni:

  • Latte vaccino e derivati
  • Uovo (albume e tuorlo)
  • Frumento e altri cereali
  • Soia e legumi
  • Frutta a guscio (noci, nocciole, mandorle)
  • Arachidi
  • Pesce e crostacei
  • Frutta fresca (mela, pesca, kiwi, fragola)

Allergeni professionali

  • Lattice di gomma naturale
  • Farine (frumento, segale, avena)
  • Enzimi (alfa-amilasi, cellulasi)
  • Metalli (nichel, cromo, cobalto)
  • Sostanze chimiche specifiche per settore lavorativo

Veleni di insetti

  • Ape (Apis mellifera)
  • Vespa (Vespula species)
  • Calabrone (Vespa crabro)
  • Polistes (Polistes species)
  • Formiche di fuoco (in alcune regioni)

Preparazione al prick test

Sospensione di farmaci

È fondamentale interrompere alcuni farmaci prima dell’esame per evitare risultati falsamente negativi:

Antistaminici:

  • H1 orali: sospendere 7 giorni prima (cetirizina, loratadina, fexofenadina)
  • H1 a lunga durata: sospendere 10-14 giorni prima (desloratadina)
  • H1 topici: sospendere 3-7 giorni prima
  • H2: sospendere 48 ore prima (ranitidina, famotidina)

Altri farmaci:

  • Antidepressivi triciclici: sospendere 7-14 giorni prima
  • Benzodiazepine: possibile interferenza, valutare caso per caso
  • Corticosteroidi sistemici: sospendere 3-4 settimane prima se possibile
  • Cromones: sospendere 48 ore prima

Farmaci che non interferiscono:

  • Corticosteroidi topici/inalatori (a basse dosi)
  • Broncodilatatori
  • Anticolinergici
  • Antileucotrieni
  • Inibitori di pompa protonica

Condizioni della pelle

  • Dermatite attiva: evitare aree con eczema, psoriasi o altre dermatiti
  • Abbronzatura intensa: può ridurre la reattività cutanea
  • Gravidanza: non controindicata ma valutare attentamente l’indicazione
  • Farmaci topici: evitare creme, lozioni nelle 24 ore precedenti

Altre considerazioni

  • Età: eseguibile a qualsiasi età, ma interpretazione diversa nei bambini piccoli
  • Stagione: considerare il periodo pollinico per allergeni stagionali
  • Infezioni acute: rimandare in caso di febbre o malattie intercorrenti
  • Mastocitosi: particolare attenzione per rischio di reazioni severe

Procedura del prick test

Fase preparatoria

  1. Posizionamento del paziente: seduto o sdraiato, braccio o dorso accessibili
  2. Pulizia della cute: disinfettare con alcol e lasciare asciugare
  3. Marcatura delle aree: identificare i punti per ogni allergene con penna

Esecuzione del test

  1. Applicazione degli estratti: una goccia per ogni allergene sulla pelle
  2. Controlli obbligatori:
    • Istamina (controllo positivo): 10 mg/ml
    • Soluzione salina (controllo negativo): cloruro di sodio 0,9%
  3. Puntura: attraverso ogni goccia con lancetta sterile monouso
  4. Rimozione degli estratti: asciugare delicatamente dopo 1 minuto
  5. Attesa: 15-20 minuti per lo sviluppo della reazione

Lettura dei risultati

La valutazione viene effettuata misurando:

Dimensioni del pomfo:

  • Diametro medio del pomfo (somma di diametro maggiore e minore diviso 2)
  • Confronto con i controlli positivo e negativo
  • Documentazione fotografica quando appropriato

Criteri di positività:

  • Pomfo ≥ 3 mm di diametro medio
  • Almeno la metà delle dimensioni del controllo positivo
  • Nettamente superiore al controllo negativo

Scala di intensità:

  • + : 3-5 mm
  • ++ : 6-10 mm
  • +++ : 11-15 mm
  • ++++ : > 15 mm o con pseudopodi

Interpretazione dei risultati

Risultati positivi

Un test positivo indica sensibilizzazione all’allergene, ma non necessariamente allergia clinica:

  • Sensibilizzazione asintomatica: presenza di IgE specifiche senza sintomi
  • Allergia clinicamente rilevante: sensibilizzazione + sintomi correlati
  • Cross-reattività: positività dovuta a allergeni strutturalmente simili

Risultati negativi

Un test negativo suggerisce assenza di sensibilizzazione IgE-mediata:

  • Vera negatività: assenza di sensibilizzazione
  • Falsi negativi: possibili per interferenze farmacologiche, dermatografismo ridotto, errori tecnici
  • Allergie non IgE-mediate: reazioni che non coinvolgono le IgE

Fattori confondenti

Falsi positivi:

  • Dermatografismo eccessivo
  • Concentrazioni troppo elevate di allergeni
  • Contaminazione crociata tra allergeni
  • Irritazione locale

Falsi negativi:

  • Interferenza farmacologica
  • Età molto avanzata (ridotta reattività cutanea)
  • Dermatografismo ridotto
  • Immunodeficienze
  • Allergeni degradati o mal conservati

Vantaggi del prick test

Caratteristiche positive

  • Rapidità: risultati disponibili in 20 minuti
  • Semplicità: procedura non invasiva e facile da eseguire
  • Costo contenuto: economico rispetto ad altri test allergologici
  • Sicurezza: rischio minimo di reazioni sistemiche
  • Specificità: buona correlazione con allergie IgE-mediate
  • Ampio spettro: possibilità di testare molti allergeni contemporaneamente

Versatilità

  • Tutte le età: eseguibile da lattanti ad anziani
  • Diversi allergeni: inalanti, alimentari, professionali, veleni
  • Monitoraggio: utile per seguire l’evoluzione delle sensibilizzazioni
  • Screening: identificazione rapida di multiple sensibilizzazioni

Limitazioni e svantaggi

Limitazioni tecniche

  • Allergie non IgE-mediate: non rileva reazioni cellulo-mediate
  • Reazioni ritardate: non valuta ipersensibilità di tipo IV
  • Farmaci: molti farmaci interferiscono con i risultati
  • Variabilità: risultati influenzati da fattori tecnici e biologici

Rischi e complicanze

Reazioni locali:

  • Prurito intenso
  • Gonfiore esteso
  • Persistenza del pomfo oltre 24 ore

Reazioni sistemiche (rare):

  • Orticaria generalizzata
  • Difficoltà respiratorie
  • Shock anafilattico (1:50.000 casi)

Controindicazioni

Assolute:

  • Dermatite estesa nell’area di test
  • Terapia con beta-bloccanti (aumenta rischio di reazioni gravi)
  • Storia di shock anafilattico severo con l’allergene da testare
  • Dermografismo estremo

Relative:

  • Gravidanza (valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio)
  • Età molto avanzata
  • Immunodeficienze severe
  • Malattie cardiovascolari instabili

Il prick test rimane uno strumento diagnostico insostituibile in allergologia, offrendo informazioni preziose per la diagnosi delle allergie IgE-mediate quando interpretato correttamente nel contesto clinico del paziente.