
Lo shock anafilattico: cos’è e come si affronta
Lo shock anafilattico rappresenta la manifestazione più grave e potenzialmente letale di una reazione allergica sistemica.
È un’emergenza medica assoluta che richiede intervento immediato, poiché può causare la morte in pochi minuti se non trattata tempestivamente. Conoscere i sintomi, le cause e le modalità di intervento può salvare la vita.
Cos’è lo shock anafilattico
Lo shock anafilattico è una reazione allergica sistemica grave e rapida che coinvolge tutto l’organismo. Si verifica quando il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo e immediato a una sostanza percepita come pericolosa (allergene), rilasciando massicce quantità di mediatori chimici come istamina, leucotrieni e altri composti infiammatori.
Questa reazione provoca una serie di eventi a cascata che possono includere:
- Dilatazione massiva dei vasi sanguigni
- Aumento della permeabilità capillare
- Contrazione della muscolatura liscia bronchiale
- Caduta rapida della pressione arteriosa
- Compromissione della circolazione e dell’ossigenazione tissutale
Il termine “anafilassi” deriva dal greco e significa “senza protezione“, riflettendo la vulnerabilità estrema dell’organismo durante questa reazione.
Caus
Lo shock anafilattico può essere scatenato da numerose sostanze, che variano da persona a persona in base alla sensibilizzazione individuale:
Alimenti
Gli alimenti rappresentano una delle cause più comuni, soprattutto nei bambini e giovani adulti:
- Arachidi e frutta a guscio: noci, mandorle, nocciole, pistacchi
- Crostacei e molluschi: gamberi, aragoste, granchi, vongole, cozze
- Pesce: tonno, salmone, merluzzo
- Latte e derivati: più comune nei bambini
- Uova: specialmente l’albume
- Soia: presente in molti alimenti processati
- Grano: celiachia grave o allergia al grano
- Semi: sesamo, girasole
- Frutta: kiwi, fragole, pomodori, in soggetti predisposti
Farmaci
I farmaci sono una causa frequente negli adulti:
- Antibiotici: penicillina, amoxicillina, cefalosporine
- Antinfiammatori: aspirina, ibuprofene, diclofenac
- Anestetici: lidocaina, procaina
- Mezzi di contrasto: utilizzati per esami radiologici
- Chemioterapici: vari agenti oncologici
- Immunoglobuline: sieri e vaccini
- Insulina: specialmente quella di origine animale
Punture di insetti
- Imenotteri: api, vespe, calabroni, formiche di fuoco
- Zanzare: raramente, ma possibile in soggetti ipersensibili
- Altri artropodi: ragni, acari in casi eccezionali
Lattice
- Guanti in lattice: comuni in ambito sanitario
- Dispositivi medici: cateteri, sondini
- Oggetti di uso comune: preservativi, palloncini
- Reattività crociata: con alcuni frutti come banana, avocado, kiwi
Altre cause
- Fattori fisici: esercizio fisico (anafilassi da esercizio), freddo, calore
- Cause idiopatiche: casi in cui non si identifica un trigger specifico
- Additivi alimentari: coloranti, conservanti, solfiti
- Pollini: raramente causano anafilassi, più comunemente orticaria
- Trasfusioni di sangue: incompatibilità o reazioni ai componenti ematici
Sintomi dello shock anafilattico
I sintomi dell’anafilassi si sviluppano rapidamente, generalmente entro minuti dall’esposizione all’allergene, ma possono manifestarsi anche dopo ore in alcuni casi:
Sintomi cutanei (85-90% dei casi)
- Orticaria generalizzata: pomfi pruriginosi su tutto il corpo
- Angioedema: gonfiore di labbra, palpebre, lingua, gola
- Eritema diffuso: arrossamento esteso della pelle
- Prurito intenso: spesso il primo sintomo a comparire
- Sensazione di calore: ondate di calore su tutto il corpo
Sintomi respiratori (70% dei casi)
- Broncocostrizione: difficoltà respiratoria, respiro sibilante
- Edema della glottide: gonfiore della gola con sensazione di soffocamento
- Dispnea: respiro affannoso e superficiale
- Tosse persistente: spesso secca e stizzosa
- Raucedine: alterazione della voce per edema laringeo
- Cianosi: colorito bluastro di labbra e unghie per carenza di ossigeno
Sintomi cardiovascolari (45% dei casi)
- Ipotensione: diminuzione rapida della pressione arteriosa
- Tachicardia: aumento della frequenza cardiaca
- Shock: collasso circolatorio con perdita di coscienza
- Aritmie: alterazioni del ritmo cardiaco
- Arresto cardiaco: nei casi più gravi
Sintomi gastrointestinali (30% dei casi)
- Nausea e vomito: spesso i primi sintomi dopo ingestione di allergeni
- Dolore addominale: crampi intensi
- Diarrea: talvolta con sangue
- Difficoltà di deglutizione: per edema della gola
Sintomi neurologici
- Ansia estrema: sensazione di morte imminente
- Confusione mentale: per ridotta ossigenazione cerebrale
- Vertigini: per ipotensione
- Perdita di coscienza: nei casi gravi
- Convulsioni: rare, ma possibili
Fasi dello shock anafilattico
Fase precoce (0-30 minuti)
- Comparsa dei primi sintomi cutanei
- Prurito localizzato o generalizzato
- Arrossamento della pelle
- Sensazione di malessere generale
Fase acuta (30 minuti – 2 ore)
- Sviluppo completo dei sintomi sistemici
- Coinvolgimento respiratorio e cardiovascolare
- Possibile perdita di coscienza
- Massima gravità della reazione
Fase tardiva (4-12 ore)
- Possibile ricomparsa dei sintomi dopo apparente miglioramento
- Coinvolge il 20% circa dei pazienti
- Può essere grave quanto la fase iniziale
- Richiede monitoraggio prolungato
Diagnosi dello shock anafilattico
La diagnosi è principalmente clinica e deve essere rapida:
Criteri diagnostici
Altamente probabile se:
- Insorgenza acuta di sintomi cutanei E respiratori/cardiovascolari/gastrointestinali
- Rapida progressione dei sintomi dopo esposizione ad allergene noto
Probabile se:
- Ipotensione rapida dopo esposizione ad allergene noto per quel paziente
- Due o più sintomi sistemici dopo esposizione ad allergene probabile
Esami di laboratorio
Durante l’episodio acuto:
- Triptasi sierica: aumenta entro 1-4 ore, rimane elevata per 12-24 ore
- Istamina plasmatica: aumenta rapidamente ma si normalizza in 1 ora
- Emogasanalisi: per valutare ossigenazione e acidosi
Dopo l’episodio (2-4 settimane):
- IgE specifiche: per identificare l’allergene responsabile
- Test cutanei: prick test per allergeni sospetti
- Test di provocazione: solo in centri specializzati e con estrema cautela
Trattamento
Il trattamento deve essere immediato e seguire protocolli standardizzati:
Adrenalina (epinefrina)
È il farmaco salvavita di prima scelta:
- Dosaggio: 0,01 mg/kg (massimo 0,5 mg) intramuscolo
- Sede di iniezione: faccia antero-laterale della coscia
- Ripetizione: ogni 5-15 minuti se necessario
- Via endovenosa: solo in ambiente ospedaliero
Misure di supporto immediate
Posizionamento:
- Paziente supino con gambe sollevate (se cosciente)
- Posizione semiseduta se difficoltà respiratorie
- Evitare posizione eretta (rischio collasso)
Ossigenoterapia:
- Ossigeno ad alto flusso
- Ventilazione assistita se necessaria
- Intubazione in caso di grave edema laringeo
Accesso venoso:
- Reperire accesso venoso periferico
- Infusione di cristalloidi per sostenere la pressione
Farmaci di seconda linea
Antistaminici:
- H1 antagonisti: difenidramina, cetirizina
- H2 antagonisti: ranitidina, famotidina
- Non sostituiscono l’adrenalina ma riducono sintomi cutanei
Corticosteroidi:
- Idrocortisone, metilprednisolone
- Prevengono reazioni bifasiche
- Effetto non immediato (ore)
Broncodilatatori:
- Salbutamolo, ipratropio
- Per broncocostrizione persistente
- Sempre dopo adrenalina
Trattamento della shock refrattario
- Vasopressori: noradrenalina, dopamina
- Glucagone: se paziente assume beta-bloccanti
- Bicarbonato: per acidosi grave
- Supporto cardiocircolatorio avanzato
Prevenzione
Identificazione degli allergeni
- Test allergologici: per identificare sostanze a rischio
- Diario alimentare: per identificare trigger alimentari
- Anamnesi accurata: di precedenti reazioni allergiche
Evitamento dell’allergene
Per allergie alimentari:
- Lettura attenta delle etichette
- Attenzione alla contaminazione crociata
- Informare ristoranti e mense
- Portare sempre cibo sicuro
Per allergie a farmaci:
- Braccialetto di identificazione medica
- Informare tutti gli operatori sanitari
- Carta di allergia sempre con sé
Per allergie a insetti:
- Evitare profumi e colori vivaci all’aperto
- Indossare scarpe chiuse
- Attenzione a cibi e bevande dolci all’aperto
Autoiniettore di adrenalina
Indicazioni:
- Storia di anafilassi grave
- Allergie alimentari o a veleno di insetti
- Prescrizione medica specialistica
Caratteristiche:
- Dispositivi pre-dosati (0,15 mg o 0,3 mg)
- Facili da usare anche da non medici
- Durata 12-18 mesi
- Sempre portare 2 dispositivi
Addestramento all’uso:
- Formazione per paziente e familiari
- Simulazioni periodiche
- Riconoscimento dei sintomi
- Quando e come utilizzarlo
Educazione del paziente e familiari
Piano d’azione per l’anafilassi
- Riconoscimento precoce dei sintomi
- Uso immediato dell’autoiniettore
- Chiamata al 118 sempre necessaria
- Posizionamento corretto del paziente
- Preparazione per eventuale secondo episodio
Informazioni essenziali
- Allergeni da evitare: lista dettagliata e aggiornata
- Sintomi di allarme: quando usare l’adrenalina
- Farmaci sempre disponibili: autoiniettore, antistaminici
- Contatti di emergenza: medici, ospedale di riferimento
Follow-up specialistico
- Controlli periodici con allergologo
- Aggiornamento del piano terapeutico
- Valutazione per immunoterapia specifica
- Sostituzione degli autoiniettori scaduti
Lo shock anafilattico è un’emergenza medica che richiede conoscenza, preparazione e intervento rapido. La prevenzione attraverso l’identificazione degli allergeni e la disponibilità di farmaci salvavita può fare la differenza tra la vita e la morte. L’educazione del paziente e dei familiari è fondamentale per una gestione efficace di questa condizione potenzialmente letale.