Skip to content

Lo strappo muscolare, come distinguerlo da uno stiramento

Lo strappo muscolare è una rottura delle fibre muscolari che può causare dolore acuto e improvviso. In questo articolo proveremo a comprenderne le cause, distinguerlo dalle altre tipologie di infortuni muscolari (come contrattura e stiramento) e capire i tempi di recupero necessari per ogni tipologia di lesione.

Come capire se è uno strappo o stiramento?

La distinzione tra strappo e stiramento è cruciale per un corretto approccio terapeutico. Lo stiramento è un allungamento eccessivo delle fibre muscolari che non comporta rottura: il dolore è moderato, compare gradualmente e permette di continuare l’attività, seppur con fastidio. Il muscolo mantiene la sua funzionalità, anche se ridotta.

Lo strappo muscolare, invece, comporta una vera e propria rottura delle fibre. Il dolore è acuto, improvviso e localizzato, spesso descritto come una “coltellata”. Si avverte una sensazione di lacerazione nel momento esatto del trauma e l’impossibilità di proseguire l’attività. Nei casi più gravi, è possibile percepire al tatto una depressione o un avvallamento nella zona interessata, segno della discontinuità del tessuto muscolare.

Altri elementi distintivi dello strappo sono la comparsa rapida di gonfiore ed ematoma, dovuti alla rottura dei vasi sanguigni, e la perdita completa o parziale della forza muscolare. Mentre con uno stiramento si può camminare o muovere l’arto con cautela, con uno strappo il movimento risulta estremamente doloroso o impossibile.

Caratteristica Stiramento Strappo
Tipo di danno Allungamento eccessivo delle fibre senza rottura Rottura parziale o totale delle fibre muscolari
Insorgenza del dolore Graduale, moderato Improvviso, acuto e intenso (“colpo di frusta”)
Funzionalità Mantenuta anche se ridotta, permette di continuare l’attività con fastidio Compromessa o impossibile, costringe a interrompere l’attività
Gonfiore ed ematoma Assenti o minimi Presenti, spesso visibili (ecchimosi)

I diversi tipi di strappo muscolare

Gli strappi muscolari vengono classificati in tre gradi di gravità, in base all’estensione della lesione:

  • Strappo di primo grado: interessa meno del 5% delle fibre muscolari. Il dolore è presente ma gestibile, il gonfiore è minimo e la funzionalità è solo parzialmente compromessa. Il recupero avviene generalmente in 1-2 settimane.
  • Strappo di secondo grado: coinvolge una percentuale maggiore di fibre, tra il 5% e il 50%. Il dolore è intenso, l’ematoma è evidente e la capacità di contrazione del muscolo è significativamente ridotta. I tempi di guarigione si allungano a 3-4 settimane o più.
  • Strappo di terzo grado: rappresenta la rottura completa del muscolo o di una sua porzione significativa. Il dolore iniziale può essere paradossalmente meno intenso per la completa interruzione delle fibre nervose, ma è accompagnato da un’evidente deformità, gonfiore importante e totale impossibilità funzionale. Può richiedere intervento chirurgico e tempi di recupero di diversi mesi.

I muscoli più frequentemente colpiti sono quelli degli arti inferiori, in particolare bicipite femorale, quadricipite, adduttori e gastrocnemio (polpaccio), ma anche i muscoli della coscia e della schiena possono subire strappi.

Grado Estensione lesione
Primo grado Meno del 5% delle fibre    
Secondo grado Tra il 5% e il 50% delle fibre    
Terzo grado Rottura completa del muscolo o porzione significativa    

Cosa fare immediatamente dopo uno strappo muscolare

L’intervento immediato dopo uno strappo muscolare è determinante per limitare il danno e accelerare il recupero. Il protocollo più efficace è quello RICE, acronimo inglese che sta per Rest (riposo), Ice (ghiaccio), Compression (compressione) ed Elevation (elevazione).

Riposo assoluto: interrompere immediatamente l’attività e evitare di caricare il muscolo lesionato. Qualsiasi movimento può aggravare la rottura delle fibre.

Applicazione di ghiaccio: nei primi 2-3 giorni, applicare impacchi freddi per 15-20 minuti ogni 2-3 ore. Il freddo riduce l’infiammazione, il gonfiore e ha un effetto analgesico. Non applicare mai il ghiaccio direttamente sulla pelle.

Compressione: bendare la zona con un bendaggio elastico, senza stringere eccessivamente per non compromettere la circolazione. La compressione limita l’edema e sostiene il muscolo.

Elevazione: mantenere l’arto sollevato rispetto al cuore favorisce il drenaggio dei liquidi e riduce il gonfiore.

È importante evitare massaggi, applicazioni di calore e stretching nelle prime 48-72 ore, poiché potrebbero aumentare il sanguinamento interno e peggiorare la lesione.

Fase Intervento
Rest (Riposo) Riposo assoluto  
Ice (Ghiaccio) Applicazione di ghiaccio  
Compression (Compressione) Bendaggio elastico  
Elevation (Elevazione) Sollevamento dell’arto  

Come si cura lo strappo muscolare?

Il trattamento dello strappo muscolare varia in base alla gravità della lesione. Dopo la fase acuta gestita con il protocollo RICE, è fondamentale un approccio riabilitativo graduale e personalizzato.

Nei primi giorni può essere utile l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per controllare dolore e infiammazione, sempre sotto indicazione medica. In alcuni casi vengono prescritti anche miorilassanti.

La fisioterapia rappresenta il cardine del trattamento. Inizia con terapie strumentali come tecarterapia, laserterapia o ultrasuoni, che favoriscono il riassorbimento dell’ematoma e stimolano la rigenerazione tissutale. Successivamente si introducono esercizi di mobilizzazione passiva e attiva, stretching dolce e rinforzo muscolare progressivo.

Il recupero funzionale deve essere graduale: si parte da esercizi isometrici (contrazione senza movimento), si passa a esercizi concentrici ed eccentrici a carico crescente, fino al recupero completo della forza e dell’elasticità. Il ritorno all’attività sportiva deve essere autorizzato dal medico solo dopo completa guarigione.

Negli strappi di terzo grado può essere necessario l’intervento chirurgico per riparare la rottura completa del muscolo, seguito da un lungo percorso riabilitativo.

Quanti giorni dura lo strappo muscolare?

I tempi di guarigione dipendono dalla gravità della lesione. Uno strappo di primo grado si risolve generalmente in 1-2 settimane, uno di secondo grado richiede 3-6 settimane, mentre uno di terzo grado può necessitare di 3-6 mesi o più, soprattutto se trattato chirurgicamente.

È fondamentale rispettare i tempi di recupero e non forzare il ritorno all’attività: una ripresa precoce aumenta significativamente il rischio di recidive, spesso più gravi della lesione iniziale.

Come velocizzare la guarigione di uno strappo?

Oltre al trattamento medico e fisioterapico, alcuni accorgimenti possono favorire una guarigione più rapida. Un’alimentazione ricca di proteine supporta la rigenerazione delle fibre muscolari, mentre un adeguato apporto di vitamina C, vitamina E e omega-3 ha effetti antinfiammatori e favorisce la riparazione tissutale.

L’idratazione è fondamentale per mantenere l’elasticità dei tessuti. È consigliabile sottoporsi a una visita ortopedica per valutare correttamente l’entità della lesione e impostare un programma riabilitativo personalizzato. In caso di lesioni muscolari accompagnate da dolori muscolari diffusi o mal di schiena, può essere necessario escludere altre problematiche come la fibromialgia. Talvolta una radiografia o una risonanza magnetica possono essere necessarie per escludere una frattura o altre lesioni associate. Condizioni come la borsite, la sciatica o la trocanterite possono presentare sintomi simili e richiedere un’attenta diagnosi differenziale.