Visita ortopedica: quando e perché farla
La visita ortopedica è un controllo specialistico fondamentale per valutare lo stato di salute dell’apparato locomotore. Si tratta di un esame non invasivo e indolore che permette di diagnosticare patologie acute, croniche o degenerative a carico di ossa, articolazioni, muscoli, tendini e legamenti.
L’apparato locomotore è un sistema complesso che consente al corpo umano di muoversi, mantenere la postura e svolgere le attività quotidiane. Quando una qualsiasi componente di questo sistema viene compromessa da traumi, patologie degenerative o sovraccarico funzionale, la visita ortopedica diventa il primo passo per identificare il problema e pianificare il trattamento più appropriato.
Quando è necessaria una visita ortopedica
La visita ortopedica è indicata in presenza di sintomi che possono suggerire problematiche dell’apparato muscolo-scheletrico. Il dolore persistente a livello di articolazioni, muscoli o ossa rappresenta il motivo più comune per cui le persone si rivolgono a un ortopedico. Questo dolore può essere localizzato in qualsiasi distretto del corpo, dalla colonna vertebrale agli arti superiori e inferiori.
La rigidità articolare, soprattutto se presente al risveglio o dopo periodi di inattività, può indicare processi infiammatori o degenerativi in corso. Quando la rigidità limita significativamente i movimenti quotidiani o tende a peggiorare nel tempo, è consigliabile sottoporsi a una valutazione specialistica.
La limitazione funzionale nei movimenti, come difficoltà a sollevare il braccio, a piegare il ginocchio o a camminare senza zoppicare, richiede attenzione medica. Questi sintomi possono derivare da lesioni traumatiche, processi infiammatori o patologie degenerative che necessitano di trattamento.
Il gonfiore articolare persistente o ricorrente, soprattutto se accompagnato da calore locale e arrossamento, può indicare infiammazioni acute o croniche. Anche la presenza di deformità visibili, come ginocchia vare o valghe, alluce valgo o alterazioni della colonna vertebrale, merita una valutazione ortopedica.
In seguito a traumi, come cadute, distorsioni, contusioni o incidenti, è importante sottoporsi a una visita ortopedica per escludere fratture, lesioni legamentose o danni articolari che potrebbero richiedere trattamento specifico. Anche quando il dolore post-traumatico non si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni, è opportuno consultare uno specialista.
Esistono inoltre categorie di persone che dovrebbero prestare particolare attenzione alla salute dell’apparato locomotore. Gli sportivi, sottoposti a sollecitazioni ripetute e stress meccanici, possono sviluppare patologie da sovraccarico. Le persone sedentarie rischiano problematiche legate alla scarsa movimentazione. Chi soffre di obesità sottopone le articolazioni a un carico eccessivo. Gli anziani sono più esposti a patologie degenerative come l’artrosi.
Come si svolge la visita ortopedica
La visita ortopedica inizia con una fase di anamnesi, durante la quale lo specialista raccoglie informazioni dettagliate sulla storia clinica del paziente. Il medico si informa sui sintomi attuali, sulla loro durata, sull’intensità e sulle circostanze in cui si manifestano. Vengono indagati eventuali traumi pregressi, interventi chirurgici precedenti e patologie già diagnosticate.
L’ortopedico indaga anche sullo stile di vita del paziente, chiedendo informazioni sul tipo di lavoro svolto, sulle attività sportive praticate e sulle abitudini quotidiane. Questi elementi sono fondamentali per comprendere le possibili cause del disturbo. Viene raccolta anche la storia familiare, poiché alcune patologie dell’apparato locomotore hanno una componente ereditaria.
Nella fase successiva si procede con l’esame obiettivo, durante il quale lo specialista valuta direttamente l’apparato muscolo-scheletrico. L’ortopedico osserva la postura del paziente, sia in posizione eretta che durante la deambulazione, per identificare eventuali alterazioni dell’allineamento corporeo o della meccanica del movimento.
La palpazione delle strutture interessate permette di identificare punti dolenti, gonfiori, versamenti articolari o alterazioni dei tessuti molli. L’ortopedico valuta l’ampiezza dei movimenti articolari, chiedendo al paziente di eseguire specifici movimenti attivi e passivi per verificare eventuali limitazioni funzionali.
Vengono testati la forza muscolare e i riflessi tendinei per valutare l’integrità del sistema nervoso e muscolare. L’ortopedico esegue anche test specifici, chiamati manovre semeiologiche, che aiutano a identificare lesioni particolari come rotture dei legamenti, problemi meniscali o lesioni della cuffia dei rotatori.
Durante l’esame, il medico può chiedere al paziente di assumere diverse posizioni o di eseguire movimenti particolari per riprodurre il dolore e identificarne la localizzazione precisa. Questa fase dell’esame è generalmente indolore, anche se la palpazione di zone infiammate o la mobilizzazione di articolazioni dolenti può causare un fastidio temporaneo.
Patologie diagnosticabili con la visita ortopedica
La visita ortopedica permette di diagnosticare un’ampia gamma di patologie dell’apparato locomotore. L’artrosi rappresenta una delle condizioni più frequentemente riscontrate, in particolare la gonartrosi che colpisce il ginocchio e la coxartrosi che interessa l’anca. Questa patologia degenerativa causa il progressivo consumo della cartilagine articolare.
Le lesioni legamentose sono comuni soprattutto negli sportivi. Le rotture del legamento crociato anteriore del ginocchio, le distorsioni della caviglia e le lesioni dei legamenti della spalla richiedono diagnosi accurata per pianificare il trattamento più appropriato, che può essere conservativo o chirurgico.
I problemi meniscali, particolarmente frequenti in chi pratica sport come il calcio, possono essere identificati attraverso specifici test clinici durante la visita. Le lesioni meniscali causano dolore, gonfiore e limitazione funzionale del ginocchio.
Le lesioni della cuffia dei rotatori della spalla sono molto comuni, soprattutto dopo i 50 anni o in seguito a traumi. Queste lesioni causano dolore e limitazione dei movimenti del braccio, interferendo con le normali attività quotidiane.
La sindrome del tunnel carpale, che colpisce frequentemente chi svolge lavori manuali ripetitivi o utilizza intensivamente il computer, si manifesta con formicolio e dolore alla mano. L’ortopedico può identificare questa condizione attraverso test specifici.
Il neuroma di Morton, la fascite plantare, l’alluce valgo e altre patologie del piede possono essere diagnosticate durante la visita ortopedica attraverso l’esame clinico e la valutazione della deambulazione. Anche le verruche plantari possono causare dolore al piede e richiedere valutazione.
Le patologie della colonna vertebrale come ernie discali, stenosi del canale spinale, scoliosi e spondilolistesi possono essere sospettate durante l’esame obiettivo, anche se spesso richiedono conferma attraverso esami strumentali.
Esami diagnostici complementari
Al termine della visita ortopedica, lo specialista può aver già formulato una diagnosi clinica oppure può ritenere necessari ulteriori accertamenti per confermare il sospetto diagnostico e valutare con precisione l’entità del danno.
La radiografia rappresenta l’esame di primo livello più comunemente prescritto. Permette di visualizzare le strutture ossee e identificare fratture, alterazioni degenerative, disallineamenti articolari e altre anomalie scheletriche. È un esame rapido, non invasivo e generalmente sufficiente per molte patologie.
La risonanza magnetica è indicata quando si sospettano lesioni dei tessuti molli come legamenti, tendini, muscoli o menischi. Fornisce immagini dettagliate che permettono di valutare con precisione l’entità del danno e pianificare il trattamento più appropriato.
La tomografia computerizzata viene richiesta principalmente per studiare le strutture ossee in modo tridimensionale, soprattutto in caso di fratture complesse o per la pianificazione di interventi chirurgici.
L’ecografia muscolo-scheletrica è utile per valutare tendini, muscoli e borse articolari. È un esame dinamico che permette di studiare le strutture in movimento e di identificare versamenti articolari o rotture tendinee.
Gli esami del sangue possono essere prescritti per escludere o confermare patologie infiammatorie come artrite reumatoide, per valutare lo stato infiammatorio generale o per identificare marcatori specifici di malattie reumatologiche.
Possibili trattamenti
In base alla diagnosi formulata, l’ortopedico propone il percorso terapeutico più appropriato. Quando possibile, si privilegia sempre l’approccio conservativo, che include terapia farmacologica, fisioterapia e modifiche dello stile di vita.
La terapia farmacologica può comprendere antinfiammatori, analgesici, condroprotettori o farmaci specifici per patologie reumatologiche. Questi medicinali aiutano a controllare il dolore e l’infiammazione, permettendo al paziente di recuperare la funzionalità.
La fisioterapia rappresenta un pilastro fondamentale nel trattamento delle patologie ortopediche. Un programma riabilitativo personalizzato include esercizi di rinforzo muscolare, stretching, mobilizzazione articolare e terapie fisiche strumentali come ultrasuoni, tecarterapia o laserterapia.
Le infiltrazioni articolari con cortisonici o acido ialuronico possono essere indicate in caso di infiammazione persistente o artrosi sintomatica. Queste procedure vengono eseguite ambulatorialmente e possono offrire sollievo prolungato.
Quando i trattamenti conservativi non risultano efficaci o in presenza di lesioni importanti, può essere necessario ricorrere alla chirurgia ortopedica. Le tecniche chirurgiche moderne, spesso mini-invasive e artroscopiche, permettono interventi precisi con tempi di recupero ridotti.
Come prepararsi alla visita
La preparazione alla visita ortopedica non richiede accorgimenti particolari. È importante portare con sé tutta la documentazione clinica precedente, inclusi referti di esami radiologici come radiografie, risonanze magnetiche, ecografie o TAC. Questi documenti permettono allo specialista di avere un quadro completo della situazione.
È utile preparare un elenco dei farmaci assunti abitualmente e dei sintomi avvertiti, annotando quando sono comparsi, con quale frequenza si manifestano e quali fattori li peggiorano o li alleviano. Queste informazioni aiutano il medico a formulare una diagnosi accurata.
Si consiglia di indossare abbigliamento comodo che permetta di scoprire facilmente la zona da esaminare. Per esempio, se la visita riguarda il ginocchio, pantaloncini corti facilitano l’esame. Per problematiche alla schiena o alle spalle, è preferibile indossare indumenti facili da rimuovere.
La visita ortopedica non presenta controindicazioni e può essere eseguita a qualsiasi età, dai bambini agli anziani, rappresentando uno strumento diagnostico fondamentale per la salute dell’apparato locomotore.